La domanda del mercato di prodotti biologici è cresciuta notevolmente negli ultimi anni. L’ultimo rapporto Bio in cifre 2020 del Sinab (Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) parla di un aumento del 2% dei terreni coltivati a biologico in Italia, crescita costante negli anni.
Le pratiche di produzione agroalimentari e gestione aziendale che mirano alla salvaguardia ambientale, al mantenimento di un alto livello di biodiversità e al benessere animale, incontrano la preferenza e la disponibilità di spesa di un’ampia fetta di consumatori.
La produzione biologica è un sistema globale che applica criteri rigorosi e che ha una duplice funzione: rispondere a una precisa richiesta di mercato di prodotti biologici, fornire beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell’ambiente.
In un mercato in così forte espansione si è reso necessario un regolamento e un insieme di leggi, una normativa sulla produzione biologica che tuteli e giustifichi la fiducia del consumatore nei prodotti venduti come biologici. E che tuteli anche i produttori e tutti i soggetti coinvolti nella filiera di produzione biologica riconoscendone integrità e qualità del prodotto, e assicurando una concorrenza leale.
Il disciplinare che regola la produzione biologica (in tutte le sue fasi, inclusa la preparazione e distribuzione), il Regolamento 834/2007 e successive modifiche, si applica:
- a tutti i prodotti provenienti dall’agricoltura, inclusa l’acquacoltura, destinati a essere immessi sul mercato
- prodotti agricoli vivi o non trasformati
- prodotti agricoli trasformati destinati a essere utilizzati come alimenti
- mangimi
- materiale di propagazione vegetativa e sementi per la coltivazione.
La certificazione della produzione biologica
Per vendere un prodotto etichettato come biologico è obbligatorio aderire a un sistema di controllo e certificazione della propria produzione biologica.
L’adesione al sistema avviene attraverso l’invio di un documento, la Notifica di attività con metodo biologico, con il quale l’agricoltore comunica alla propria Regione di appartenenza l’inizio della coltivazione biologica e chiede all’Organismo di controllo (OdC) prescelto di avviare le procedure per la certificazione.
L’OdC deve eseguire, entro 60 giorni dalla spedizione della notifica, un primo sopralluogo in azienda. Durante questo sopralluogo vengono verificate le condizioni di ammissibilità al sistema di controllo e certificazione e l’azienda diventa così operativa.
Dal momento dell’invio della notifica l’azienda deve:
- coltivare secondo il metodo biologico
- assicurare il continuo aggiornamento della documentazione per il controllo
- richiedere formalmente eventuali deroghe per l’impiego di materiale di riproduzione non biologico
- garantire la disponibilità della documentazione amministrativa agli incaricati del controllo
- rispettare le norme e le procedure per l’etichettatura dei prodotti.
Ogni anno solare, l’azienda si deve aspettare un controllo da parte di un incaricato dell’OdC che verifica il rispetto degli obblighi e delle prescrizioni a cui è tenuta l’azienda.
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